Lo Vostro Bel Saluto E L Gentil Sguardo

Lo vostro bel saluto e 'l gentil sguardo
che fate quando v'encontro, m'ancide:
Amor m'assale e già non ha reguardo
s'elli face peccato over merzede,

ché per mezzo lo cor me lanciò un dardo
ched oltre 'n parte lo taglia e divide;
parlar non posso, ché 'n pene io ardo
sì come quelli che sua morte vede.

Per li occhi passa come fa lo trono,
che fer' per la finestra de la torre
e ciò che dentro trova spezza e fende;

remagno como statüa d'ottono,
ove vita né spirto non ricorre,
se non che la figura d'omo rende.

Il sonetto descrive le emozioni del poeta al passaggio e al saluto dell'amata: l'amore assale e fa perdere ogni ragione all'amante. Tutto il componimento verte sullo sgomento creato alla vista dell'amata, che viene espresso molto efficacemente attraverso metafore come il fulmine che entra dentro alla finestra di una torre (vv 9-10) e la mancanza di vita della statua d'ottone (vv 12-13).

In complesso l'amore generato dall'apparizione della donna, rispetto agli altri componimenti, non produce più un gioioso stupore ma piuttosto un profondo sgomento. L'amore viene quasi percepito come un qualcosa di minaccioso o pericoloso.

Salvo diversa indicazione, il contenuto di questa pagina è sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License